REGOLARITÀ INIZIATICA
Nella sezione riguardante il tasawwuf abbiamo accennato alla trasmissione dell’influenza spirituale fra Pir e murid (Maestro e discepolo) come elemento imprescindibile poiché costituisce il rito tramite il quale viene conferita al discepolo la barakah (benedizione o influenza spirituale) senza la quale non esiste nessuna possibilità di realizzazione spirituale. Tralasceremo i casi eccezionali in cui la barakah viene conferita direttamente ‘dall’alto’ o da Maestri non più in vita, dunque senza la presenza fisica di un Maestro (iniziazione ‘uwaisy’), in quanto questi rarissimi e particolarissimi casi non possono come ovvio costituire una norma generale.
L’iniziazione da questo punto di vista coincide dunque con la trasmissione di una influenza spirituale conferita al discepolo da un Maestro anche esso iniziato tramite una ‘catena’ ininterrotta (silsila) che risale, nel tasawwuf, fino al Santo Profeta Muhammad Sallallaho Alaihi Wa Ala Alihi Wa Barik Wa Sallam. Conferendo l’iniziazione al tasawwufed alla tariqah(via iniziatica) il Pir non agisce semplicemente come individuo, ma come un anello di questa catena ininterrotta, come un ‘trasmettitore’della barakah conferita da Allah Subhana Wa Ta’ala a Sua Santità Muhammad, Sallallaho Alaihi Wa ‘Alii Wa Barik Wa Sallam,che lo supera e di cui egli è anche, sotto ogni riguardo, un modesto servitore.
Vi sono alcune condizioni che devono essere soddisfatte affinché l’iniziazione, che nel caso dell’Islam si configura come l’ingresso in una tariqah attraverso il patto di ricollegamento al Pir, sia conferita in maniera valida e regolare.
Innanzi tutto occorre essere in presenza di un aspirante discepolo che possieda le necessarie qualificazioni, ovvero determinate possibilità inerenti alla natura propria dell’individuo e dalle quali dovrà partire per il lavoro iniziatico.
Come seconda condizione di regolarità iniziatica, è necessaria la trasmissione dell’influenza spirituale per il tramite di un ricollegamento ad un’organizzazione tradizionale regolare, cioè che sia ricollegata ininterrottamente alla fonte della stessa influenza spirituale senza soluzione di continuità.
Infine è necessario che il Pir o lo Shaykh abbia raggiunto almeno parzialmente un grado spirituale che gli consenta di guidare il murid lungo le prime tappe della Via, o nel caso di uno Shaykh Kamil (cioè di un Maestro realizzato che abbia raggiunto la perfetta realizzazione spirituale) di essere condotto fino alla completa e perfetta realizzazione spirituale, cioè al grado dell’identità Suprema, lo stato di al Insan al Kamil (l’Uomo Universale).
Il ricollegamento ad una tariqah regolare oltre ad essere una condizione necessaria all’iniziazione, si può dire che costituisca l’iniziazione propriamente detta. Tale ricollegamento è da considerarsi a tutti gli effetti come una ‘seconda nascita’, aprendo al murid il campo di sviluppo di possibilità d’un ordine superiore. Risulta dunque estremamente chiara la necessità che una tariqah (organizzazione iniziatica) sia effettivamente depositaria di una influenza spirituale perché possa comunicarla agli individui che ad essa si ricollegano tramite il Pir. In mancanza di una tale filiazione regolare infatti, la trasmissione dell’influenza spirituale (barakah) è impossibile e inesistente; occorre infatti che il Pir che trasmette l’influenza spirituale, sia ricollegato ad una tariqah regolare affinché sia preservata senza nessuna interruzione la continuità della “catena” (silsila) iniziatica. Ricorrendo ad un esempio pratico una lampadina elettrica si accende solo se è collegata ad una sorgente di elettricità e se vi è continuità di collegamento fra sorgente e lampadina, basta una pur minima interruzione e la lampadina smette di erogare luce, che è energia. In modo abbastanza similare la catena di trasmissione (silsilah ma anche shajarah) deve essere continua.
La barakah o influenza spirituale che viene conferita dal Pir al murid tramite il patto iniziatico, costituisce propriamente l’elemento non-umano di ordine spirituale indispensabile affinché il murid possa superare le limitazioni legate all’ambito fisico e psichico, e possa dunque accedere al mondo spirituale.
L’ aspirante murid ha il diritto-dovere di verificare l’ autenticità della khilaphat assumendo tutte le informazioni immaginabili e possibili come farebbe un paziente sul medico a cui affida la sua salute. Nel caso specifico l’ aspirante murid deve prendere visione della catena di trasmissione e dell’ autenticità del ricollegamento iniziatico della Silsilah. Non fidarsi assolutamente di siti su internet e di proclami individuali: la santità (wilayat) non viene data con diplomi ed attestati! La “ijiazat” scritta dovrebbe di per sé essere una garanzia ma è sempre meglio verificare perché persone senza scrupoli possono anche ricorrere a manipolazioni di lettere rilasciate loro da Sante Persone che le possono aver scritte e rilasciate in tutta bona fede con altre intenzioni. Sua Santità Sidi Hussayn Maridort, Radi AllahuTa’alaAnhu, riporta nella sua prefazione al libro di René Guénon “Considerazioni sull’ Esoterismo Islamico ed il Taoismo” che “i falsi Sufi sono come lupi fra gli uomini”. Lo stesso possiamo affermare che i falsi Pir sono come lupi fra gli uomini (notiamo come sotto questo aspetto la favoletta di Cappuccetto Rosso possa assumere un aspetto di insegnamento esoterico). Noi preghiamo Allah SubhanaWaTa’ala che questo sito rimanga sempre nelle Sue Salde Mani usando il faqeer ed i durwish italiani della silsilah Chishti Nizami Syalvi di Bhera Sharif, Pakistan!